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ESCLUSIVA CasaNapoli.net- Jeda: “Il Napoli ha trovato un Milan in forma smagliante, ma non ha demeritato. La mancanza del pubblico si sente”

Jeda

L’ex calciatore Jeda è intervenuto IN ESCLUSIVA ai microfoni di CasaNapoli.net per analizzare la gara di campionato Napoli-Milan

L’ex calciatore Jeda è intervenuto IN ESCLUSIVA ai microfoni di CasaNapoli.net per analizzare la gara di campionato Napoli-Milan.

Di seguito l’intervento:

Cosa è mancato a questo Napoli? Le tue impressioni sulla partita

“Allora c’è una cosa fondamentale che manca al Napoli, ma che manca un pò a tutte le squadre: i tifosi. Naturalmente. Io mi ricordo tutte le volte che ho giocato contro il Napoli al San Paolo: da avversario affrontare il Napoli al San Paolo con i tifosi non è una cosa facile. L’ho affrontato parecchie volte e so cosa vuol dire giocare contro il Napoli con i tifosi che ti massacrano tutta la partita e che incitano la squadra. Dicevo che nella griglia di partenza della serie A, le prime tre squadre sono: Juve, Napoli e Inter.

Come “potenza“, ovviamente secondo il mio punto di vista. E’ chiaro che il Napoli ha beccato un Milan in forma smagliante, con un Ibra che ha una condizione invidiabile ed è fondamentale. Ha portato esperienza e poi, cosa fondamentale, ha umiltà. Il suo apporto, la sua umiltà, la sua voglia di mettersi a disposizione della squadra e dell’allenatore fanno la differenza.

Io l’ho visto giocare alla Juve, all’Inter, la prima volta al Milan: ma questa volta è lui che si mette a disposizione della squadra e la carica. Lui per i compagni non il contrario, ed è questo che fa la differenza. Perché prima, e io l’ho visto da vicino, ci ho giocato contro, posso dire che era scorbutico, quando un compagno sbagliava lui si arrabbiava parecchio e non era d’aiuto. Guardava ciò che faceva lui, mentre ora cerca di aiutare la squadra mettendosi a disposizione.

Questo è fondamentale, per questo lui sta facendo bene a quell’età. Va dato merito a lui. Il Napoli non ha fatto male, ma l’assenza di Osimhen ha pesato. La sua assenza si è sentita, anche se Mertens ha fatto bene. Io credo che il Nigeriano migliorerà ancora e farà tanto bene al Napoli.”

Gattuso ha parlato di carenza di mentalità: l’allenatore si prende le sue responsabilità, ma la mentalità deve partire anche dalla società?

Sono diversi anni che noto che al Napoli manca la mentalità. Sono d’accordo col fatto che un allenatore debba imprimere un certo tipo di mentalità, ma anche i giocatori devono rendersi conto, compresa anche la società, che il Napoli, ormai, è una grande squadra del campionato italiano e anche del calcio mondiale. A livello nazionale lotta sempre per lo scudetto, quindi il Napoli non può più nascondersi: è una squadra costruita per vincere e per lottare per lo scudetto. C’è bisogno di un segnale importante da parte della società oltre che dell’allenatore. La società questo segnale l’ha dato, ora è importante che i giocatori percepiscano e sappiano che Napoli è una squadra che lotta per lo Scudetto spetta anche a loro avere un certo tipo di mentalità.

Io credo, per quello che percepisco, quando sono stato avversario del Napoli, che la mancanza del pubblico, in questo momento è determinante. So quello che può essere l’apporto durante una partita: per il Napoli attaccare contro il Milan con il pubblico è un conto, senza è un altro. Senza pubblico è chiaro che il Milan si sente forte e sicuro, in special modo ora che sta molto bene fisicamente e psicologicamente.

Gattuso ha detto un’altra cosa importante: che Osimhen li ha fatti giocare in maniera diversa, e questa è una cosa scontata. L’allenatore deve fare i salti mortali e capire velocemente quali sono i cambi da fare per riproporre il suo gioco: per costruire e non subire. Visto che il Napoli vuole comandare il gioco. L’unica cosa che ho notato e che talvolta viene preso alla sprovvista dietro: a volte prende dei contropiedi evitabili: vedi il secondo ed il terzo gol del Milan, erano delle ripartenze avvenute quando il Napoli stava attaccando. Togliendo il primo che è stata una grande furbizia di Ibra. Per una grande squadra come il Napoli che vuole lottare per lo scudetto, sono piccoli dettagli che fanno la differenza. Bisogna maturare da questo punto di vista. Gattuso sta facendo un grandissimo lavoro. In questo momento, però, l’apporto di Osimhen è fondamentale per questa squadra”.

Fabian Ruiz sotto tono. Problema del modulo?

“Per me Fabian Ruiz come giocatore di centrocampo è uno dei più forti della serie A. Io l’ho sempre detto, lo apprezzo tanto. La differenza tra il 4-2-3-1 del Napoli e quello del Milan: il giocatore che gioca dietro Ibra è Cahlanoglu è un centrocampista non è un attaccante. Invece dietro Mertens non c’era un centrocampista. Quel ruolo lì deve essere occupato da un centrocampista che deve rientrare, deve essere un giocatore innanzitutto di contenimento e poi può attaccare. Cahlanoglu non è un giocatore che va spesso in attacco, rimane di più a centrocampo, per questo il Milan ha trovato un equilibrio.

Il Napoli in questo momento proprio per avere i giocatori importanti in campo, come Zielinski, deve andare col 4-3-3. Per me si esprime molto meglio. In questi anni ha imparato a giocare meglio con questo tipo di modulo. Perché non si può prescindere da un giocatore come Zielinski: è un giocatore d’inserimento, tira in porta, rientra e aiuta nel palleggio a centrocampo. Ma noi vediamo dall’esterno: magari Gattuso ha provato a fare qualcosa del genere all’inizio e non è andata bene e si è reso conto di questa cosa. Quando poi provi a mettere le cose apposto poi può essere tardi.”

Giallo a Bakayoko è eccessivo? La gomitata di Ibra andava sanzionata? Il VAR poteva intervenire?

“Sono deluso da quella che può considerarsi una interpretazione all’italiana: vivo qui in Italia da un pò di anni e vedo che queste cose qua vengono sempre travisate. A me non piace questa situazione. Per il fallo di Bakayoko, l’arbitro ha consultato il VAR perché aveva il dubbio, visto che nessuno lo aveva avvertito.

Io penso che la gomitata di Ibrahimovic poteva anche non essere intenzionale, ma l’arbitro come minimo avrebbe dovuto prima consultare il VAR e poi poteva decidere se sanzionare o meno. Come minimo era giallo. Il VAR doveva assolutamente intervenire. Quello era un fallo netto, era una giocata pericolosa, come quella di Bakayoko. Il centrocampista del Napoli aveva fatto un fallo non intenzionale ma che poteva essere sanzionato. Io non capisco gli arbitri che tipo di protocollo abbiano.

Il VAR dovrebbe essere quello che toglie i dubbi, non deve essere discrezionale. Deve togliere i dubbi: deve richiamare l’arbitro per segnalare gli episodi e poi l’arbitro decide. La discrezionalità dell’arbitro passa in secondo piano. Il VAR dovrebbe aiutare, ma secondo me in questo momento sta rovinando la vita degli arbitri”. 

Secondo te il Napoli dove potrebbe migliorare? In quale reparto? In quale zona del campo occorrerebbe un acquisto?

“Io andrei a prendere un terzino sinistro di grande spessore. Andrei a fare quei due interventi. Ma non sono io l’allenatore.” 

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