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Arbitri: indagine FIGC su presunti rimborsi spese alterati

Napoli Empoli

La FIGC al lavoro per capire se alcuni arbitri hanno usufruito di rimborsi spese irregolari

Inchiesta sul mondo arbitrale. Come riportato da Rai Sport, la Procura federale sta lavorando per accertare presunte alterazioni sui rimborsi spese di alcuni arbitri. L’indagine della FIGC è cominciata un mese fa e a giorni dovrebbe terminare. L’obiettivo, chiaramente, è quello di verificare eventuali irregolarità amministrative nel rendiconto dei rimborsi.

Una nuova indagine sul calcio italiano e che riguarda ancora una volta gli arbitri. Il mondo deve fare i conti con gravissimi problemi dal punto di vista economico, ma gli scandali sono ormai all’ordine del giorno.

FIGC: indagine interna sul sistema arbitrale

Nel dettaglio, la Procura federale della Figc è attiva per accertare presunte alterazioni sui rimborsi spese nel settore arbitrale. Si è mossa anche la Figc in seguito ad una segnalazione ed è stata portata avanti un’indagine interna per provare a fare luce sulla situazione.

Le verifiche riguardano eventuali irregolarità amministrative nella rendicontazione dei rimborsi a qualsiasi livello. A breve è attesa la conclusione delle indagini.

A seguito di una segnalazione, in accordo con la presidenza dell’Aia, la Figc si è subito attivata promuovendo un’indagine interna ad ampio spettro per verificare eventuali irregolarità amministrative nella rendicontazione dei rimborsi a qualsiasi livello.

“La nuova presidenza dell’Aia in attuazione dell’obiettivo di maggior trasparenza dell’Associazione, ha riscontrato delle incongruenze contabili nella compilazione dei Rimborsi spese redatti di alcuni associati”, la replica dell’Aia in una nota all’Ansa.

 

Conseguentemente, nel rispetto dei poteri d’indagine, la Presidenza dell’Aia ha inviato tutta la relativa documentazione alla Procura Federale in data 21 aprile scorso”.

 

“Nell’attesa della conclusione delle indagini – aggiunge l’Aia – gli associati coinvolti nell’accertamento sono stati sospesi dall’attività tecnica in via cautelativa”.