fbpx

Da Pesaola a Higuain passando per Maradona: la storia degli argentini a Napoli

La storia degli argentini a Napoli: da Pesaola a Higuain passando per Maradona, una sinergia tra due popoli uguali ma diversi

La storia degli argentini a Napoli: da Pesaola a Higuain passando per Maradona, una sinergia tra due popoli uguali ma diversi.

Da che mondo ĆØ mondo, il calcio a Napoli, cosƬ come la cittĆ  stessa, ĆØ molto legato agli argentini, un popolo a metĆ  tra l’effervescenza del Sud Italia e la frenesia del Sud America. Al di lĆ  dell’aspetto culturale di due realtĆ  geograficamente lontanissime ma emozionalmente e culturalmente molto vicine, il rapporto tra una delle principali cittĆ  del Sud Italia e i calciatori argentini ĆØ stato e sarĆ  di grande congiunzione, soprattutto per una questione umana. I primi grandi calciatori provenienti dal Paese sudamericano che hanno lasciato una traccia indelebile nella societĆ  azzurra sono stati senza dubbio Omar Sivori e Bruno Pesaola. Il primo, arrivato dalla Juventus, fu il primo mancino di provenienza argentina a far sognare lo stadio San Paolo, oggi conosciuto come Diego Armando Maradona in onore del campionissimo argentino venuto a mancare il 25 novembre 2020 e per molti il piĆ¹ grande di sempre.

Da Pesaola a Maradona

Pesaola, dal canto suo, fu rivoluzionario soprattutto da tecnico, ruolo nel quale portĆ² il Napoli a una storica vittoria della Coppa Italia nella primavera del 1962 durante una stagione nella quale gli azzurri militarono in Serie B. Se la permanenza di Sivori nel Golfo fu solo di passaggio, Pesaola fu invece adottato dalla cittĆ  e ne divenne un cittadino a tutti gli effetti, come dimostra la decisione di vivere all’ombra del Vesuvio fino alla sua morte, nel 2015. Questi due furono perĆ² i principali impulsori della corrente argentina che a Napoli avrebbe trovato terreno fertile per installarsi e fare la storia. Negli anni ’80 fu infatti il turno prima di Daniel Bertoni, giĆ  campione del mondo con la nazionale argentina, la quale si ĆØ da poco laureata campione d’America dopo ben 28 anni. Dopo di lui toccĆ² proprio a Maradona, arrivato a Napoli il 4 luglio per essere poi presentato in pompa magna a Fuorigrotta in una storica giornata d’estate nella quale si iniziĆ² a creare il sogno dello Scudetto. Fino a quel momento, il Napoli non aveva mai conquistato un titolo nazionale e lo sbarco del Pibe de Oro, giĆ  considerato da molti il piĆ¹ forte calciatore del momento, accese la miccia dell’entusiasmo, facendo capire a tutti che si poteva anche sfidare la Juventus, attuale favorita alla vittoria dello Scudetto in Italia a quota 2,10 secondo le scommesse sportive disponibili il 18 agosto.

Lo storico Scudetto

Con Maradona in organico, il Napoli, allora allenato da Rino Marchesi, visse una vera e propria rivoluzione copernicana. Il mancino di Villa Fiorito ci mise un po’ ad adattarsi al calcio italiano, ma anche grazie all’aiuto del suo allenatore personale Fernando Signorini, figura guida fondamentale per la carriera di Diego, riuscƬ non solo ad assimilare quanto prima i metodi calcistici all’italiana ma anche a recuperare la mobilitĆ  totale della caviglia sinistra martoriata un anno prima da un brutto intervento del difensore basco dell’Athletic Bilbao Andoni Goikoetxea. In quel di Napoli avvenne la consacrazione del numero 10 argentino, il quale aveva scelto la cittĆ  del Sud Italia per le affinitĆ  culturali con la sua Buenos Aires. Dopo aver conquistato il mondiale del 1986 come capitano e figura assoluta della sua amata Argentina, Diego tornĆ² a Napoli per vincere lo Scudetto meno di un anno dopo e dar cosƬ via a una festa storica ancora oggi nella memoria di tutti.

Lavezzi e Higuain

Dopo quell’impresa, alla quale seguirono un altro Scudetto, una Coppa Italia e una Coppa UEFA, il vincolo tra Napoli e l’Argentina divenne solidissimo, e tanti altri si sarebbero incaricati di rafforzarlo piĆ¹ in lĆ . Tra tutti il folletto Ezequiel Lavezzi e Gonzalo Higuain: il primo, arrivato al primo anno in Serie A della gestione De Laurentiis, avrebbe infiammato il pubblico dell’allora San Paolo con le sue giocate in velocitĆ ; il secondo, invece, con la maglia azzurra avrebbe vinto la classifica marcatori segnando il record assoluto di goal in una stagione di Serie A, un record che ĆØ stato solamente eguagliato dal laziale Ciro Immobile due stagioni fa, sebbene con dieci rigori in piĆ¹ calciati da parte di quest’ultimo rispetto all’argentino.

ƈ grazie a questi calciatori che un legame infinito batte forte tra Napoli e Buenos Aires, due cittĆ  unite dalla passione dei loro abitanti, che amano il calcio piĆ¹ di ogni altra cosa.